Avevo 21 anni e sognavo l’Africa più di ogni altra cosa e quando Sara ci propose di fare quest’esperienza dissi subito di sì. Immaginate di raccogliere nella testa tutte le informazioni e le immagini che avete visto e ascoltato riguardo a quel magnifico paese, ecco… CANCELLATELE TUTTE.
Appena atterrati ricordo ancora quell’odore di ferro e calore, misto a pneumatici bruciati, la terra rossa come il sangue, le piante verdi di vita. Ore e ore di jeep per raggiungere Mbanza Congo, stordite dal sonno, dall’emozione e dalla paura del nuovo. Eravamo 8 ragazze, pronte a mettersi in gioco e a dare tutto. Ci siamo ritrovate più grandi, piene d'amore ricevuto. È stata un’esperienza tremendamente difficile, lontana da casa senza poter comunicare, stomaco sottosopra a causa dei medicinali per la malaria e dal cibo a cui dovevamo ancora abituarci. Momenti in cui neppure la preghiera riusciva a darmi delle risposte a tutta la sofferenza che ho visto. È difficile sentire addosso la responsabilità di un Occidente che ha tutto e ritrovarsi in un villaggio africano dove non c’è nemmeno un vero e proprio ospedale, dove non hanno acqua calda e dove l’igiene è quasi sconosciuta. Nonostante le difficoltà posso dire che con le mie compagne di viaggio abbiamo vissuto veramente ogni singola emozione, abbiamo riso attraversando fiumi, pianto guardando quel cielo stellato che per sempre porterò nel cuore e abbiamo condiviso, con la gente e i bimbi del posto, l’amore vero. Ricordo i balli, le corse, le mani che si intrecciano e i colori che si mescolano. Lo sguardo dei bimbi quando toccavano i nostri capelli lisci o quando ci osservavano le mani pallide per capire se anche noi eravamo uguali a loro ed è proprio questo che ci hanno insegnato. Siamo tutti uguali, proviamo le stesse emozioni e paure, nessuno vale più di un altro. Siamo tutti preziosi. Sono troppe le cose che ho vissuto in un solo mese a Mbanza Congo. Ho fatto esperienze assurde, come mangiare delle cavie e tenere in mano un casco di banane, oppure vedere una scimmia al guinzaglio e partecipare ad una messa infinitamente lunga ma piena di balli e canti. Forse è troppo difficile descrivere una cosa così bella e grande, forse si può solo vivere a cuore aperto. Consiglio a tutti di vivere e fare esperienze così piene di vita, amore e paure, da ritrovarsi migliori rispetto a quando si è partiti. Luna
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